È un trattamento utile a prevenire la formazione del nemico più comune per i nostri denti: le carie. La sigillatura prevede l’applicazione, sulla superficie dei denti, di piccoli rivestimenti in resina che proteggono dall’annidamento di cibo e placca e rinforzano lo smalto dei denti. Un procedimento semplice, indolore, non invasivo che richiede un regolare controllo dell’integrità dei rivestimenti.
È noto che i batteri e il contatto con il cibo contribuiscono alla formazione del nemico più comune per i nostri denti: le carie. Non c’è dubbio che i denti siano molto importanti: abbelliscono il nostro viso, catturano lo sguardo di chi ci sta di fronte, ci aiutano a parlare e a nutrirci. Dei così fedeli compagni di vita richiedono cura e attenzione costanti.
Non sempre, però, riusciamo a sostenere i dovuti controlli periodici e a praticare un’impeccabile igiene dentale che riduca il rischio che insorgano carie.
Per nostra fortuna esistono trattamenti aggiuntivi che fungono da sistema protettivo per i denti e ci aiutano a mantenerli belli e in salute nel corso del tempo.
Tra questi, il più frequente è la sigillatura.
Si tratta di una procedura che interessa i denti molari perché sono i più esposti a questo rischio. I molari si caratterizzano infatti per avere dei piccoli ma profondi solchi sulla loro superficie, al cui interno possono persistere, essendo difficoltosa la pulizia, tracce di cibo o annidarsi placca e batteri che incrementano i rischi di eventuali danni.
La sigillatura consiste nell’applicazione, sulla superficie masticatoria dei molari, di sottili rivestimenti formati da una speciale resina fluida che funge appunto da “sigillante”.
La sigillatura inizia con la pulizia della superficie dentale, con l’obiettivo di rimuovere eventuali residui di cibo rimasti all’interno delle piccole fessure. Subito dopo, il dente viene isolato per evitare che la saliva entri nelle fessure stesse. La superficie dentale viene poi asciugata, resa ruvida (mordenzata) all’altezza delle scanalature, risciacquata e nuovamente asciugata.
Terminata questa fase preliminare, il dente, che avrà assunto un aspetto biancastro, è pronto per il trattamento. I rivestimenti vengono poggiati sulla superficie dei molari e resi più rigidi (polimerizzati) attraverso una speciale luce blu che per circa 30 secondi li “illumina”.
In questo modo il rivestimento diventa una vera e propria pellicola resistente e con una doppia funzione: da un lato salvaguarda dall’annidamento di cibo e placca (barriera fisica), e dall’altro rilascia fluoro rinforzando lo smalto (barriera chimica) e preservando i denti da eventuali processi cariogeni futuri.
A questo punto il lavoro è terminato. Non trattandosi di un intervento, non richiede né anestesia né l’uso del trapano, motivo per cui risulta indolore e non invasivo. Non ci sono controindicazioni, l’importante è monitorare regolarmente l’integrità dei rivestimenti.
Inoltre, i rivestimenti di colore bianco o trasparente, non solo proteggono i denti, ma valorizzano anche il nostro sorriso conservando l’armonia del viso.
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