I dati riguardanti i danni provocati dal fumo a cavo orale e organismo in generale sono tristemente ormai noti a tutti; le stime degli ultimi anni registrano un decesso, in tutto il mondo, ogni 6 secondi, diventando la seconda causa di morte in generale. Qualche anno fa si è previsto che nel 2030 il fumo diventerà la principale causa di decesso, con quasi 10 milioni di vittime ogni anno.
Il cavo orale non è esente da rischi, specialmente se consideriamo il consumo di tabacco come concausa legata ad altre patologie locali e sistemiche. Per fare un esempio, nei pazienti con malattia parodontale (conosciuta come piorrea), se associamo il consumo di sigarette, la malattia stessa ha una percentuale molto maggiore di non riuscire ad essere curata o almeno rallentata dalle terapie convenzionali. In generale, comunque, la parodontite ha un’insorgenza 4 volte maggiore nei pazienti che fumano.
Stesso discorso dicasi per le edentulie (mancanza di uno o più denti) che possono essere trattate con implantologia; infatti la percentuale di successo dell’intervento in pazienti fumatori cala notevolmente rispetto ai non fumatori. Anche una semplice gengivite, ovvero un’infiammazione dei tessuti superficiali, può evolvere in una forma acuta e dolorosa, così come diventa più difficoltosa la guarigione dopo un’estrazione di un elemento dentario.
Purtroppo, al consumo di tabacco (in qualunque forma), sono legati in maniera importante anche i tumori della cavità orale; tra questi il più grave è sicuramente il carcinoma oro-faringeo, patologia con esito infausto perché troppo spesso diagnosticato tardi.
La salute della nostra bocca, inoltre, ha una strettissima correlazione con il benessere generale. Un cattivo stato di igiene e salute hanno un effetto negativo sia estetico sia sociale, infatti, oltre a nuocere a noi stessi, può essere di disturbo anche per le persone a noi vicine.